‎La DESTRA

"La DESTRA è slancio vitale, volontà di potenza, spiritualismo laico, estetica della politica, saldezza morale, lealtà, onore, fedeltà alla parola data, coerenza con propri ideali, amore verso il popolo, capacità di sacrificio." A. Romualdi

MUSUMECI: “CONFINDUSTRIA CHIARISCA SULLA COMPARTECIPAZIONE”

 “E’ ormai tempo che, anche in Italia, sia consentito ai lavoratori di partecipare alla divisione degli utili dell’azienda”. Lo ha dichiarato il sottosegretario di Stato al Lavoro e alle Politiche sociali, Nello Musumeci (La Destra), secondo il quale “la presidente Marcegaglia, anziché lanciare ingenerosi ultimatum al governo, farebbe bene a dire con chiarezza come la pensano gli industriali sul sistema partecipativo nel nostro Paese. In un momento così grave per l’economia italiana, il pieno coinvolgimento dei dipendenti nella condivisione dei risultati dell’attività aziendale costituirebbe uno stimolo verso una maggiore produttività del lavoro”. “Credo che la compartecipazione nelle imprese debba essere vista con favore anche da Confindustria – ha aggiunto il sottosegretario Musumeci – se l’obiettivo è quello di innescare nuovi strumenti di crescita, rendendo il lavoratore non più semplice ingranaggio, ma perno del processo di produzione. In questo senso la riapertura del tavolo di confronto voluta dal ministro Sacconi servirà a conoscere  in maniera definitiva le posizioni delle parti sociali”.

Orgogliosi di esserci.


Abbiamo, noi militanti e dirigenti de La Destra, un dovere, che corrisponde ad una missione: restituire all’Italia un movimento politico degno della grande tradizione nazionale, popolare e sociale che la destra italiana ha rappresentato per decenni. Con la sua vocazione a governare e a rappresentare un popolo più intransigente che estremista. Il popolo più appassionato che c’è, il più esigente e insieme il più generoso.
Al congresso, il secondo della nostra giovane storia, dobbiamo andarci consapevoli della responsabilità che abbiamo verso questa nostra gente, che attende da tempo l’ora della rivincita contro chi ha tradito i nostri ideali. Quel tempo arriva se siamo capaci di cogliere l’occasione, se sappiamo trovare le parole giuste per risvegliare le coscienze di chi ha pensato che la destra fosse altrove. No, e’ qui.
Sono certo che lo capiscono tutti, compresi i nostri sette dirigenti che inizialmente non avevano sottoscritto la mia mozione. Assieme al segretario generale del congresso, Livio Proietti, li ho voluti incontrare, per capire se ci fosse un dissenso politico. E ho parlato anzitutto con Adriano Tilgher, che fino ai giorni scorsi ha coraggiosamente animato il nostro dibattito interno. Alla fine credo che il dissenso su una mozione, promossa da lui ed Esposito, possa rientrare, perché sento il dovere della sintesi come impegno morale.
Il fatto che le firme siano solo due – e l’ho detto di fronte al presidente Buontempo, e agli altri componenti dell’esecutivo Ernesto Pezzetta e Manuel Negri (il Presidente Rastrelli e l’on. Vittorio Messa non avevano potuto partecipare) – non deve rappresentare l’alibi per dividere. Ma uno stimolo in più per cercare di comprendere come restano insieme anime e intelligenze. E credo che ci riusciremo, perché non vedo la volontà di spaccare tutto. Nemmeno sul mitico mondo di Facebook.
Differenze di linguaggio più che di politica, ad esempio, sulle alleanze; sull’euro e sulla Nato proposta di discussione culturale – in gioco sono le nostre tradizionali concezioni sul primato della politica sull’economia e il sogno di affermare un’egemonia europea sui due blocchi di ieri e sullo scontro di oggi tra Occidente e Islam – più che volontà di affermare una proposta politica suscettibile di essere bollata come anacronistica in questo tempo debole.
Lavoriamo, verso il congresso, unitariamente. E se proprio dobbiamo caratterizzare la nostra offerta in modo altro rispetto agli alleati-competitori, mettiamo anche l’accento sull’identità che ci viene dalle nostre più belle pagine di storia. Io continuo a sognare un’accademia di cultura che faccia capire ai più giovani che nel fascismo non ci sono state solo ombre, ma importanti e imponenti realizzazioni sociali. Il rifiuto a parlarne e’ cedimento culturale.
Non e’ riproposizione di un modello passato, ma rivendicazione di una storia nazionale tutta intera.
Per l’oggi e il domani la proposta politica racchiusa nella mozione Cantiere Italia, quella che reca la mia firma e propone la mia ricandidatura, e’ tutta rivolta al sociale, ad una nuova agenda da proporre alla politica. E non c’èdavvero nessuno, in questa nostra bella destra, che la respinga.
Avanti, dunque, verso Torino. Abbracciati alla nostra bandiera, orgogliosi di esserci.
Nessuno escluso.

Francesco Storace.

La discarica di Colle dell'Ara

«Contiamo di abbattere definitivamente il fenomeno delle discariche abusive grazie al nuovo regolamento comunale dei rifiuti », assicura Alessandro Bevilacqua, assessore ai rifiuti e al verde pubblico, «Gli sforzi maggiori sono stati profusi per debellare il triste fenomeno delle discariche abusive. Le discariche censite nel 2008 erano 32 adesso sono solo 9». «Saremo contenti quando le discariche scompariranno dal perimetro urbano. Contiamo di raggiungere l'obiettivo a breve attraverso l'entrata in vigore del nuovo regolamento dei rifiuti che arriverà in consiglio a settembre». Il regolamento, tra le altre cose, prevede controlli minuziosi da parte dei vigili urbani nelle zone cittadine a rischio discarica abusiva.



Assessore Bevilacqua, apprezzo sinceramente le sue intenzioni e spinto dal suo entusiasmo le voglio confidare che qualcuno la sta prendendo in giro!!!!
A Colle dell’Ara, in bella vista, proprio sul parcheggio della frequentatissima palestra, da qualche mese è presente una di queste discariche a cielo aperto. Vista la sua recente istituzione non so se è già stata conteggiata, se cosi non fosse la aggiungiamo alle 9 sopravvissute? Una mia precedente segnalazione, fatta sulla pagina FB del nostro Sindaco, è stata subito presa in considerazione ed i rifiuti sono stati rimossi, nel giro di 24 ore. Meno di 24 ore sono state necessarie, a volenterosi cittadini, per rendere giustizia alla discarica e riproporla, più bella e ricca di prima, incrementandola tutte le notti con ogni ben di Dio. Vista la natura dei rifiuti presenti devo affermare con orgoglio che, complice l’indifferenza degli enti preposti, la nostra discarica oramai ha superato i confini del quartiere ed è frequentatissima, soprattutto da gente che viene da lontano. Ma lasciamo da parte questo amaro umorismo e mi faccia spiegare perche penso che qualcuno la stia prendendo in giro. Abitando nei pressi della “discarica” posso monitorare quotidianamente la zona e le garantisco che i “controlli minuziosi dei vigili urbani” non ci sono stati, oddio, a dire il vero, non ci sono stati nemmeno i vigili urbani, tant’è che, l’ormai annuale, divieto di accesso in via T. Gentile viene continuamente e pericolosamente ignorato nonostante le proteste dei residenti, ma non mi faccia anticipare altro, questo sarà argomento per un prossimo articolo. Ritengo inutile tediarla ancora con futili chiacchiere, le allego alcune foto della discarica sperando che questa volta la si faccia sparire definitivamente e che qualche vigile venga a passeggiare un po’ allo Scalo, certo l’aria non è delle più salubri, i marciapiedi sono sovente intasati dalle automobili parcheggiate e dai rami non tagliati che spuntano dalle radici degli alberi, ma non mi sembra il caso di sottilizzare, resiste ancora qualche vetrina illuminata e, ogni tanto, si incontrano anche gruppi di ragazzi che cercano di divertirsi, ma non fatelo sapere a Carbone (FLI) se no li fa scappare a Pescara!!!!


La Monaca Vincenzo
Responsabile La Destra – Chieti
Segretario Direttivo Provinciale.

I Giovani de La Destra e della Fiamma si incontrano.

Il momento di crisi non solo economico, ma anche identitario e culturale della nostra Nazione, aggravato dal sistema mondialista che tende alla omologazione dei popoli al servizio del consumo, ha determinato da un lato la frammentazione politica, ideologica e sociale in molte anime, ma dall’altro ha incentivato ad una forte presa di coscienza del ruolo degli antagonisti che da sempre preannunciavano questo periodo. L’orizzonte che si staglia di fronte alle nuove generazioni italiane, è caratterizzato da paure, incertezze e da un diffuso senso di precarietà. A fronte di tutto ciò emerge l’esigenza di una maggiore coesione da parte dei movimenti che da sempre hanno rappresentato la destra sociale giovanile italiana in questo scenario di torpore e di assopimento generazionale. Non si tratta di una convergenza di natura politico-elettorale, ma è la volontà di costruire qualcosa di duraturo e definitivo, non mirando al raggiungimento di eventuali obiettivi nell’immediato, ma di una sfida che dovrà cambiare il modo di pensare delle future generazioni. Tutto questo si sintetizza in un’unità di pensiero ed azione che vuole vedere i due rispettivi movimenti giovanili protagonisti del nostro tempo sulla scena nazionale, come è stato ieri, come è oggi e soprattutto come sarà domani. Nella certezza che l’Italia ha sempre dato il meglio di sé quando i giovani si sono proposti come motore della storia cambiando le sorti del proprio e del nostro futuro così come fu l’unità d’Italia, allo stesso modo oggi mettiamo in discussione i tradizionali stereotipi della partitocrazia per unire in un’unica comunità d’intenti le energie sane delle giovani e gagliarde generazioni italiane. Considerando che quanto precedentemente affermato sia di input e di slancio per la realizzazione dei comuni obiettivi. Nella convinzione che questa iniziativa possa essere di stimolo a una maggiore riflessione e convergenza per entrambi i soggetti politici che ci rappresentano.

I Segretari Nazionali di
Gioventù italiana - Gianni Musetti
Gioventù della Fiamma - Dennis Scotti

Sciopero, sciopero, sciopero!

Lo sciopero di due ore alla Sevel di Atessa indetto dalla Fiom, con conseguente calo di produzione, lascia sgomenti.
Qualcuno cerca di fare politica contro il governo Berlusconi sulle spalle dei lavoratori, scioperando contro un contratto che prevede la regolarizzazione dei lavoratori precari locali, 250 nuove assunzioni per i giovani fino al mese di dicembre e aumenti in busta paga per i lavori straordinari, nonché aumento di produzione del furgone Ducato fino a fine anno, accordo su un’indennità straordinaria come premio di risultato per gli operai relativo all’anno 2011. Probabilmente qualcuno non è ben cosciente della situazione economica attuale dimostrando di avere la memoria corta visto che, fino ad un anno fa, in Val di Sangro si parlava di cassa integrazione e riduzione di organico per lo stabilimento. Il mondo è cambiato radicalmente negli ultimi mesi. Gli anni 60' e 70' sono passati da un pezzo oramai. La politica dello scontro frontare con i datori è controproducente non solo per la ditta, ma anche per i lavoratori. Se la corda viene tirata troppo alla fine si spezza e, in un mondo globalizzato come quello odierno, i professionisti dello sciopero vogliono incentivare gli imprenditori a chiudere battenti in Abruzzo per delocalizzare nell'Est Europa mettendo in crisi un indotto da 15.000 lavoratori?
Ci aspetteremmo maggiore senso di responsabilità da parte di certa classe dirigente!
Dott. Ballerini Gianluca
La Destra Arielli

“Picchia forte, picchia più forte che puoi, qualcuno si sveglierà”



La legge 388 del 2000 (inserita nella finanziaria 2001 dell'allora governo Amato) tra l’altro recita:
19. Ai sensi dell’articolo 41 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, l’assegno sociale e le provvidenze economiche che costituiscono diritti soggettivi in base alla legislazione vigente in materia di servizi sociali sono concessi, alle condizioni previste dalla legislazione medesima, agli stranieri che siano titolari di carta di soggiorno; per le altre prestazioni e servizi sociali l’equiparazione con i cittadini italiani è consentita a favore degli stranieri che siano almeno titolari di permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno. Sono fatte salve le disposizioni previste dal decreto legislativo 18 giugno 1998, n. 237, e dagli articoli 65 e 66 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, e successive modificazioni.

Sapete, con questa premessa, a cosa porta il riconoscimento dell’assegno sociale  agli stranieri?
Significa fare i conti con un aumento di domande praticamente sempre accolte dall'Inps visto che la legge non prevede ne un minimo di versamenti ne tempi di residenza in Italia.
Gli extracomunitari ne stanno facendo incetta: per chi è sul nostro territorio da regolare - quindi con carta di soggiorno e residenza - basta presentare la domanda di ricongiungimento familiare e far arrivare in Italia i genitori o i parenti anziani. A quel punto si manda il familiare ultra65enne all'Inps per autocertificare l'assenza di reddito o, al limite, dichiarare la pensione minima nello Stato di provenienza e il gioco è fatto: l'Inps eroga 395,6 euro al mese di assegno sociale più 154,9 euro di importo aggiuntivo (cifre appena aumentate dalla Finanziaria 2008): in totale 550,5 euro per 13 mensilità quindi 7156 euro l'anno (tutti esentasse). Tutto questo mentre una buona fetta di NOSTRI pensionati percepisce pensioni di 500 euro al mese, meno dell’assegno agli anziani stranieri e tutto questo dopo aver versato contributi e pagato tasse per una vita.
C’è poi un altro particolare che sa tanto di “beffa”: se il genitore, il nonno, il parente straniero in Italia non si trova bene, può tranquillamente tornare in patria, tanto l’assegno continua a decorrere. E nei paesi nordafricani con queste cifre si vive da “nababbi”.
Con l’ultima manovra economica abbiamo rischiato di non vederci più riconoscere la possibilità di riscattare ai fini pensionistici i mesi di servizio militare, si è congelata qualsiasi possibilità di aumenti relativi alle pensioni minime, si richiedono sempre più sacrifici a noi italiani, per carità, facciamo buon viso a cattiva sorte, e facciamoli questi sacrifici, se effettivamente servono alla ripresa del nostro Paese.
Ma si è calcolato quanto ci costano queste decina di migliaia di stranieri, pensionati senza diritto, detenuti a nostre spese, venditori esenti da qualsiasi tassa, criminali impuniti che vivono di furti ed estorsioni?
E, se i calcoli sono stati fatti, si è cominciato a considerare come evitare questi sprechi?.
Ma che fine ha fatto il Governo di destra, quello che abbiamo votato e condiviso? Si è perso nei meandri delle poltrone e delle alcove?
Io sono de La Destra ed ancor più di Destra, io vivo ed amo questa Nazione, io tutelo la sua storia, le sue tradizioni, la sua cultura, io non mi vendo al populismo ed alla demagogia. Io, spero, che il mio partito, questo ultimo baluardo di onestà e principi, questo ultimo sogno, questa “La Destra” risorta dalle ceneri della cultura missina, ci permetta ancora di lottare e di rivolgerci ai figli di questa Italia, offesa ma mai doma, ricordando un vecchio detto del 1946 “Picchia forte, picchia più forte che puoi, qualcuno si sveglierà”

La Monaca Vincenzo
La Destra - Chieti

NOI

PAOLO DAMIANO - LA DESTRA GUARDIAGRELE
Noi,
siamo per il blocco del debito pubblico.
Per la nazionalizzazione delle banche.
Noi,
siamo per la moneta popolare,
per tornare a produrre in Italia
DIRITTI PER GLI ITALIANI
Contro l’economia globale che vuole
IL FALLIMENTO DELL’ITALIA
La nostra sarà una rivoluzione sociale
Per tagliare il filo spinato di uno Stato
Incapace di aiutare la povera gente

Città Sant'Angelo: la maggioranza affonda nella discarica


Esprimiamo notevole preoccupazione, dopo aver letto l’articolo pubblicato sul quotidiano Il Centro il 08 settembre 2011, contenente il resoconto del consiglio comunale svoltosi il 06 settembre 2011 a Città Sant’Angelo, che aveva come tema principale, il dibattito sulla discarica in previsione a Piano di Sacco, dove gli angolani e noi tutti ci attendevamo una posizione nettamente contraria a questo infausto progetto, ma invece “tanto rumore per nulla”, novello “Ponzio Pilato” il sindaco Gabriele Florindi, ha scaricato le responsabilità della decisione all’amministrazione provinciale specificandone anche il colore politico, così da prenderne le distanze, e democraticamente ha indicato che si affiderà al volere popolare con un fantomatico referendum.
Ci è venuto il dubbio che probabilmente abbiamo visto e sentito cose completamente diverse, essendo noi presenti allo svolgimento del consiglio di cui sopra.
Un’assise del consiglio comunale che ha offerto uno spettacolo a dir poco penoso da parte dei consiglieri di  maggioranza incapaci di esprimere un qualsivoglia posizione riguardo al problema discarica, in particolare modo nella persona del capogruppo del Partito Democratico Dott. Cecilia Bellini, in evidente stato confusionale nel momento in cui si trattava di illustrare la mozione della maggioranza in cui si farnetica del volersi affidare appunto al referendum senza indicarne i tempi ne le modalità di svolgimento, facendo scena muta di fronte alle ripetute e veementi richieste di chiarimenti da parte dei consiglieri di opposizione Giancarlo Ferretti ed Emiliano D’Alesio.
Una maggioranza senza coscienza critica, che sta tradendo il mandato degli elettori,  una maggioranza di 13 consiglieri, completamente asfittica ed  in balia del volere di una sola persona.
Volutamente poi ignoriamo le dichiarazioni del consigliere Claudio Di Giacomo, che riteniamo inopportune e irresponsabili nei confronti della comunità angolana.
Proponiamo invece di aprire un tavolo comune,  dove  porre le basi per un progetto di raccolta differenziata, e parallelamente la costruzione di un termovalorizzatore che si ponga l’obbiettivo di riciclarne il 60/70 % nel giro di poco tempo; i modi, i tempi e le possibilità ci sono, sta all’amministrazione comunale raccogliere la sfida.
D’ora in poi saremo ancora più attenti nel controllare il lavoro di questa maggioranza che ci sembra assuefatta al potere e che ha perso lo smalto dei tempi migliori, se mai ci siano stati.
Città Sant’Angelo lì 13/09/11
Il coordinatore cittadino de La Destra
Rodolfo Del Vecchio

Lettera aperta all'Assessore Provinciale ai parchi Nicola Campitelli e all'Assessore Regionale ai Parchi Giuliante.

Il 15 luglio ho scritto una lettera email a questi due signori nella quale lamentavo il totale abbandono nel quale versa la nostra Majella raccontando loro due storie successe a me e anche ad amici che erano con me. A TUTT'OGGI non sono stato degnato di nessuna risposta e sì che sono un cittadino italiano e mi sembra che questi signori siano stati eletti e vengono pagati da noi o sbaglio?
Il 5 agosto poi ho partecipato ad un bellissimo evento che si tiene a Fonte Vetica sopra Castel del Monte così come faccio  ogni anno e che vede la partecipazione di migliaia di persone. Ho approfittato per fare una passeggiata a Campo Imperatore. Che spettacolo! Noi abruzzesi abbiamo dei posti bellissimi. Siamo davvero fortunati. C'erano forse un migliaio di persone, tanti turisti che venivano da tutta Europa e anche una famiglia americana. Sapete cosa c'è di bello? L'ALBERGO, IL BAR, L'OSTELLO e chi più ne ha più ne metta, TUTTO CHIUSO! La gente che era lì non riusciva a capire come mai. 
ASSESSORI, come vi ho già detto nella mail: il Trentino con la montagna ci si è arricchito mentre invece noi pur avendo una natura che non ha niente da invidiare a nessuno anzi, continuiamo a scacciare la gente.
Vi chiedo a nome mio personale ma anche (credo) a nome dei numerosi escursionisti che nonostante tutto si ostinano a camminare sulla Majella e sul Gran sasso: avete intenzione di fare qualcosa per valorizzare i nostri posti oppure volete continuare a buttare fumo negli occhi della gente con le vostre chiacchiere in tv?
Se non siete capaci o non avete voglia di fare il lavoro per cui venite profumatamente pagati dimettetevi che saremo tutti felici e contenti.

Edoardo De Felice
Segretario cittadino
La Destra - Ari

PROVINCE: MUSUMECI, TAGLI? TENTATIVO MARGINALE E INUTILE

La manovra va fatta ma radicalmente e seriamente. Serve il bisturi. Aver voluto dare il primo colpo alle Province mi sembra un tentativo assolutamente marginale e, temo, anche inutile». Lo ha affermato il Sottosegretario alle Politiche sociali Nello Musumeci. «Credo – ha aggiunto Musumeci – che siano inutili le soppressioni, se non dannose, almeno qui in Sicilia dove, per combattere il centralismo regionale e l’eccessiva polverizzazione dei comuni serva un ente intermedio che, su area vasta, abbia capacità di pianificazione, programmazione e gestione».
«È chiaro che i costi della democrazia – ha concluso – non passano soltanto attraverso l’esistenza delle Province ma penso a migliaia e migliaia di enti strumentali che spesso, per tenere in piedi maglie di clientela, bruciano centinaia di miliardi di euro». (ANSA).

Come si potrebbe risolvere la crisi economica italiana

Quello che fa il governo è il contrario di ciò che dovrebbe fare per migliorare le cose dal punto di vista economico. In Italia, i dipendenti, sia pubblici che privati, percepiscono un salario che è pari alla metà di quello svizzero, tuttavia, la produttività è la medesima, quando non maggiore.
Se l'operaio edile della Spagna percepisce il doppio di quello italiano, può spendere di più e mandare avanti l'economia. Prova ne è che la Spagna ci ha superato dal punto di vista del prodotto medio annuo pro-capite. Se non si hanno soldi in tasca si compra roba di bassa qualità, o, semplicemente, non si compra nulla che vada oltre il necessario al proprio sostentamento. E non ci si venga a raccontare degli statali fannulloni o della concorrenza cinese. Lo statale assenteista non si assenta solo per 10 giorni di malattia all'anno. Ne fa cento. Questa è la realtà. Se io tolgo il 40% dello stipendio allo statale, quando ha un malanno, nei primi 10 giorni di malattia e, poi, per i giorni successivi, non gli tolgo un centesimo, implicitamente incentivo chi è stato a casa per acciacchi vari 10 giorni a starci l'undicesimo, tanto almeno quello glielo pagano per intero.
Quanto alla concorrenza cinese, l'operaio edile non deve competere con il cinese, dato che l'operaio edile cinese lavora, ovviamente, solo per il mercato cinese e non per il nostro. Se non vi è concorrenza con competitori asiatici, perché mai non si deve essere pagati in modo commisurato a quello che si produce. La produttività aumenta (pensate solo al prezzo delle case), ma i salari di fatto diminuiscono. Questo agli imprenditori idioti sembrerà il bengodi, ma, purtroppo per tutti, le cose non stanno così. Starebbero così, per il singolo imprenditore, se fosse solo lui a non pagare il giusto ai dipendenti, ma, se OGNI imprenditore, valendosi delle leggi scellerate attuali, paga da fame i propri lavoratori, inevitabilmente questi compreranno poco e le merci prodotte rimarranno invendute.
Certo è facile parlare di crisi, di economia in ginocchio e dei danni che hanno fatto sempre gli altri! Occorre guardare avanti e guardare avanti significa dire forte e chiaro che per risollevare leconomia dell’Italia, dellAbruzzo e di Guardiagrele, per ricreare un tessuto produttivo e opportunità occupazionali le banche devono tornare a scommettere su chi vuole fare impresa, perché non si può più chiedere una garanzia di 300 per un prestito 100. Ma le banche devono tornare a studiare e valutare i progetti di investimento per partecipare al finanziamento con una propria quota variabile a seconda della percentuale di rischio che vogliono accollarsi. Ovvero, se per avere 100 dovrò prima  trovare una garanzia di 300 poi, per 10-20-30 anni dovrò pensare a coprire il prestito e la garanzia per non ritrovarmi fallito, ipotecato e con solo una corda da appendere ad un albero e se l’unica opportunità” che mi  viene data dalla banca è quella di potermi “liberamente” solo indebitare ... con quale stato mentale potrò fare impresa? E in che modo, a fronte delle rimesse, potrò capitalizzare, reinvestire e migliorare lattività? Ecco, allora, che la banca, tornando ad assolvere alla sua funzione di strumento sociale e di tramite economico-finanziario tra i cittadini-Stato ed il cittadino-Impresa, dopo lo studio e lattenta valutazione del progetto di impresa, dovrebbe dire: lo Stato su questo progetto che hai presentato ti presta il 100% ma, in proprio, tramite me banca, garantisce per il 40% e tu garantisci per il restante 60% ... Siccome, dai nostri studi e valutazioni, il progetto produrrà, in un tempo X, 110 ... tu restituirai 60 + 10 (che non sono interessi sul prestito, ma sono già utili di impresa) e lo Stato riprenderà il suo 40 e avrà guadagnato 10 ... ma avrà anche generato occupazione, reddito, consumo e, quindi, produzione, maggiore entrate e circolazione di denaro fondamentale per l'economia.
Quello che ho spiegato è un principio che non avrebbe  eccezioni se non fosse che oggi la BankItalia non è uno strumento di Servizio Sociale” per il Bene Comune, per esserlo dovrebbe essere nazionalizzata, ma è una SPA privata con interessi ristretti e particolari che, mossa solo dall'ingordigia propria dello schiavismo capitalista, persegue unicamente la costruzione del Nuovo Ordine Mondiale Usurocratico. E se a questo si unisce quanto sta accadendo in Grecia con la crisi del debito sovrano, in molti si porranno la domanda: la risposta rimane sempre la stessa, ovvero in ottica di breve termine non dovrebbero esserci motivazioni oggettive a sostegno del possibile default (nel lungo termine tuttavia sono decisamente pessimista).riconoscendo che ormai la nostra nazione rappresenta un paese in via di sottosviluppo caratterizzato da un lento processo di deindustrializzazione ed impoverimento sociale può vantare rispetto agli altri PIIGS (stati indicati anche con la locuzione porcine economy) ancora alcune exit strategy che le consentirebbero di salvarsi in fasi di turbolenza finanziaria. Infatti, debbo rammentare che l'Italia oltre ad avere una economia di 2 triliardi di dollari, vanta la terza riserva aurea al mondo dopo USA e Germania con oltre 2400 tonnellate di metallo prezioso che se danno ancora tantissima credibilità al paese in ambito internazionale (pensate che Cina e India ne possiedono rispettivamente 1000 e 500) , sono anche la nostra "damnatio" visto che il FMI (Fondo Monetario Internazionale) vuole quest'oro e i terroristi che lo sostengono,  hanno messo in atto le speculazioni, come quelle che hanno prodotto la Caporetto finanziaria italiana dell'11 luglio ma fino ad oggi, proprio per aiutare ed agevolarne il furto.           In secondo luogo la popolazione italiana detiene il più grande patrimonio privato al mondo quantificato in oltre otto trilioni di euro, quattro costituiti da beni immobili di proprietà e quattro sottoforma di investimenti finanziari e liquidità (come depositi bancari, obbligazioni e titoli di stato), nessun altro paese al mondo può ostentare numeri di questa imponenza. Così, la presenza di notevole ricchezza detenuta dalle famiglie italiane ha fatto sì che in (questo) caso di difficoltà nella tenuta dei conti pubblici ciò che ipotizzai qualche mese fa è diventata una manovra di intervento a tampone attraverso una tassazione una-tantum (prelievo coatto sui depositi) e, in seguito, attraverso l'istituzione di una patrimoniale con alcune soglie di franchigia. tenuto conto che alla manovra di 50 miliardi di euro approvata a luglio, questa manovra (altri 40-50 miliardi) in approvazione e fino alla fine dell'anno l'Italia dovrà racimolare altri euro, da 30 a 60  miliardi, per potersi nuovamente presentare l'anno prossimo sul mercato dei capitali.
Infine l'Italia è caratterizzata da una shadow economy (economia sommersa) di notevole entità, stimata in circa 350 miliardi di euro, pari a oltre il 20% del PIL, la quale al momento rappresenta un autentico polmone finanziario per la piccola e media impresa che tuttavia potrebbe essere fatto emergere attraverso manovre di condono fiscale per generare un extra gettito in supporto ai conti pubblici. E se volete una provocazione: la tassazione della prostituzione in Italia consentirebbe di generare 20/25 miliardi di gettito annuo senza gravare sui portafogli dei contribuenti.
Fanno bene i fannulloni a difendere i loro ingiusti privilegi, dato che, con essi, mandano avanti quel poco di attività produttiva che ci resta, comprando quelle carabattole costose, che, altrimenti, nessuno avrebbe la possibilità di comprare. E NESSUNO PENSI CHE TOGLIERE PRIVILEGI INGIUSTI SIGNIFICHI POI AVERE UN POCO PIU' DI EQUITA' TRIBUTARIA. QUESTA STORIELLA NON è VERA. PUNTO E BASTA. 
Lo sarebbe se a governarci fossero "uomini di buona volontà", ma così non è; PRENDIAMONE ATTO. La politica sociale e fiscale degli ultimi governi è di tipo predatorio. Una politica che vuole spellarci vivi e che pensa solo a togliere, senza mai nulla dare a nessuno in cambio. Si trovano più soldi solo per i soldati da mandare a bombardare la gente qua e là per l'imperialismo US-urocratico. In poche parole, o siamo carne da macello o siamo carne da cannone ...

Il Segretario de LA DESTRA Guardiagrele
Paolo Damiano

BUONTEMPO, UN CONGRESSO PER LE IDEE E NON PER GLI ORGANIGRAMMI

“Abbiamo bisogno di un Congresso per le cariche o di un Congresso per le idee? Sono assolutamente convinto che il nostro Movimento abbia la necessità di discutere non di poltrone ma di problemi concreti, come la linea politica futura e le possibili alleanze”. E’ quanto dichiara il presidente de La Destra, Teodoro Buontempo, intervenendo nel dibattito sul Congresso de La Destra, che si terrà in novembre a Torino.
“La situazione politica in continua evoluzione – prosegue Buontempo – e le diverse coalizioni che sembrano navigare a vista ci impongono un dibattito interno articolato e approfondito, affinché il Congresso di novembre possa essere un momento di forte arricchimento. Dobbiamo evitare di ridurre l’appuntamento congressuale a un referendum per questa o quella candidatura o alla conferma della fiducia al segretario, fiducia, peraltro, che nessuno ha mai messo in discussione”.
“La mia proposta – spiega Buontempo – è semplice: utilizzare il Congresso per affrontare i problemi reali, a partire dal crescente disagio sociale, per definire successivamente la linea politica futura del partito, cercando di capire se e come stare nella coalizione di centrodestra, mantenendo ben salda la nostra identità. Ritengo sia questa la vera discriminante”.
Secondo il presidente de La Destra “è fondamentale che la classe dirigente del partito si riunisca prima del 15 settembre, magari il 13, prima cioè della scadenza del termine per la presentazione delle mozioni abbinate alla candidatura a segretario, per discutere insieme, tra l’altro, anche di una possibile modifica del Regolamento statutario che, a mio giudizio, è ormai “datato” e non più in grado di rispondere alle normali esigenze politiche. Cambiando il Regolamento, i congressisti avrebbero maggiore libertà di confronto”.
“Rischieremmo di non essere capiti – sottolinea Buontempo – se, in un periodo storico come quello attuale, caratterizzato da una spaventosa crisi economica e sociale, svolgessimo un Congresso parlando di questioni interne e di organigrammi, occupando il tempo in operazioni di voto e togliendo alle fasi preparatorie sul territorio la capacità di proposta. La Destra perderebbe così una ghiotta occasione per crescere e affermarsi”.
“Pertanto – conclude Buontempo – spero che questa mia proposta venga presa in esame con la dovuta attenzione, per arrivare a una sintesi di unità che rimetta in campo La Destra su tutto il territorio nazionale”.